Votes given by K.C.

  1. .
    Aggiornato! (soltanto con qualche anno di ritardo...(?))
  2. .
    Kagerō Daze è l'adattamento manga di una serie di canzoni ed è stato scritto da Jin (il proprietario delle suddette canzoni) e illustrato da Mahiro Sato

    Capitolo 1
    Capitolo 2
    Capitolo 3
    Capitolo 4
    Capitolo 5
    Capitolo 6
    Capitolo 7
    Capitolo 8
    Capitolo 9
    Capitolo 10
    Capitolo 11
    Capitolo 12
    Capitolo 13
    Capitolo 14
    Capitolo 15
    Capitolo 16
    Capitolo 17
    Capitolo 18
    Capitolo 19
    Capitolo 20
    Capitolo 21
    Capitolo 22
    Capitolo 23
    Capitolo 24
    Capitolo 25
    Capitolo 26
    Capitolo 27
    Capitolo 28
    Capitolo 29
    Capitolo 30
    Capitolo 31
    Capitolo 32
    Capitolo 33
    Altri capitoli



    Edited by Knight of the Lake - 20/3/2016, 16:45
  3. .

    7kTbrfI




    Per via di una questione riguardante l'approfondimento del carattere dei personaggi di Puella Magi Madoka Magica, ho deciso di cimentarmi in questa traduzione. Le mie capacità grafiche sono quelle che sono, quindi mi dispiace se dovrete sopportare i miei obbrobri ma almeno avete (a mio parere) una buona traduzione. Per chi nota la scritta "Mangahere", l'ho lasciata perché ho preso da quel sito il manga in inglese. So che l'inglese è molto conosciuto, ma ho pensato di farlo perché è sempre una traduzione e ci potrebbe essere chi non ha troppa dimestichezza e/o non vuole stare a decifrare parola per parola, quindi spero di non rovinare qualcosa. Passata la parte futile, questa storia è stata scritta da Masaki Hiramatsu e illustrata da Hanokage (tranne che per le mie pietose modifiche necessarie per mettere la traduzione).

    Capitolo 1
    Capitolo 2
    Capitolo 3
    Capitolo 4
    Capitolo 5
    Capitolo 6
    Capitolo 7
    Capitolo 8
    Capitolo 9
    Capitolo 10
    Capitolo 11
    Capitolo 12



    Edited by Knight of the Lake - 13/11/2015, 14:37
  4. .
    Come si capisce, questa è la scena in cui Kyubey parla con Madoka riguardo alla storia e alla vera natura del contratto delle Puellae Magi. A livello della storia, questa scena rivela allo spettatore la premessa ulteriore e arricchisce il personaggio di Madoka. Comunque una persona ha scritto un articolo basato sulle dei particolari interessanti che aveva colto. Siccome poneva riflessioni interessanti ho deciso di tradurlo, adattandolo di poco in alcuni punti. K.C. ha contribuito migliorando la visualizzazione delle immagini. Non so quanti hanno notato quello che riporterò ma ecco che si comincia.

    Come evidente dall’episodio 4 della serie, Kyubey è una “caricatura” degli animali dall’aspetto zuccheroso che danno alle ragazze magiche i loro set di poteri. Questo viene evidenziato nel fatto che lui viene messo sullo scaffale accanto ad altri animali di pezza. L’autore fa notare che a sinistra della scena c’è uno dei modelli stilistici di Shinbo, che lui pensa essere riferimento visivo a Hidamari Sketch. Il blu intenso di questo pezzo aiuta il codice-colore della scena. Il blu rappresenta una logica fredda, calcolatrice – l’ideologia senza emozioni di Kyubey. Madoka non è colorata in questo modo, lei è illuminata da una luce: la luce della speranza, che resiste alla ragione senza cuore.

    Dopo un particolarmente snervante ravvicinamento agli occhi di Kyubey, la scena si sposta ad un angolo laterale del punto originale.

    Un aspetto molto strano della stanza di Madoka è quante sedie sembrano esserci. Naturalmente, nessuna persona normale avrebbe una stanza con un gruppo di sedie intorno, questo è puramente simbolico. Si tratta di uno stile astratto che Shinbo impiega spesso: una realizzazione assurda o impossibile di un ambiente pensato per trasmettere un qualche tipo di significato. Ispirandosi molto probabilmente all’anime Bokurano (mia nota: se vi interessa guardate questo; è una canzone del suddetto anime con foto di Madoka Magica, vi avviso che i sottotitoli sono in inglese) le sedie vuote simboleggiano il sacrificio, quelle che sono morte a causa del contratto delle Puellae Magi.

    Notate come in questo schermo i colori non sono così blu. A questo punto, Madoka sta cominciando a respingere Kyubey. "Non dire così," lei ribatte, "a causa della vostra stupida ragione , Mami è morta e Sayaka è finita in quel modo." L’empatia e l’emozione di Madoka si scontrano con la logica spietata di Kyubey. Si noti come lei è molto più intensamente illuminata che nella scena precedente, i colori sono saturi e i capelli appaiono di nuovo rosa. I colori caldi rappresentano l’empatia umana, proprio quel potere che Kyubey raccoglie. La persona che scrive dice che è difficile spiegare quello che gli animali di peluche che appaiono sulle sedie dovrebbero significare. Potrebbero rappresentare Puellae Magi del passato, con le loro anime prese da loro e loro corpi ridotti a poco più che bambole di peluche.

    Kyubey si sposta di fronte a Madoka in questa parte, la loro conversazione diventando mirata e diretta. Madoka denigra Kyubey per il suo ingannare le persone nell’accettare il contratto. Kyubey non capisce perché gli esseri umani fanno tante storie su persone che muoiono nonostante ci siano così tanti di loro, portando Madoka a rispondere con la riga precedente. Ormai, è evidente che Madoka rifiuta la logica fredda e calcolata di Kyubey. La luce splende in modo forte su Madoka, dimostrando la sua determinazione. Confronta questo con la prima immagine.

    Nonostante appare debole e sopraffatta, bisogna tenere a mente che questa scena è tematicamente riguardo alle emozioni. Questa parte brucia con un rosso fuoco. Madoka è in una grande disperazione per la situazione, ma, ribadisce, la sua determinazione è forte, e lei è determinata a non cadere nel tranello di Kyubey. Un altro utente fa notare che è interessante che tutte le sedie siano rivolte verso Madoka, come se le stessero chiedendo di salvarle. Un’altra persona ancora fa notare come alcune sedie siano presenti anche nella camera d’ospedale di Kyosuke, anche se non è sicura che il significato sia lo stesso. Ora chi è sopravvissuto può dire che ne pensa.

    Edited by Knight of the Lake - 13/11/2015, 16:36
  5. .
    Ma... è bellissima *^*
  6. .
    Ho spammato in questo forum! http://dspita.forumcommunity.net/
  7. .




    Puella Magi Madoka Magica-The Battle Pentagram, è un gioco per PlayStation Vita 3D Action è uscito in Giappone il 19 dicembre 2013 a cura di Magica Quartet

    L'edizione limitata del gioco include quanto segue:
    Scatola speciale
    Art BOOK
    CD della colonna sonora
    Dessert strega tenuta Mobile Cleaner
    Cinque codici aggiuntivi costume carattere

    Prologo

    <<questa è la storia di alcune ragazze magiche, le quali sono state a caccia di streghe nel corso dei secoli.
    Ripetendo più e più volte, Homura Akemi ha smesso di tornare indietro molto tempo fa. Dopo sfidando più volte la più potente delle streghe, "Notte di Walpurigs", senza alcun successo, pensando ancora una volta che era la fine, ha affidato tutto per Madoka Kaname.
    "Se tutte le cinque magiche ragazze fossero insieme, non saremmo in grado di sconfiggere Notte di Walpurigs?"
    Con questo in mente, Homura torna indietro nel tempo, ancora una volta. Le cinque ragazze devono stringere un legame tra di loro di collaborare e sconfiggere Notte di Walpurgis.
    Ora, le ragazze si sono lasciate tutto alle spalle, e una di loro sarà la loro guida ...>>
    [fonte: qui]

    alcune immagini sotto spoiler:

    Praticamente, è un gioco dove ci sono tutte le Puellae Magi che devono combattere contro Walpurgis ^^
    Che ne pensate?? ^^
  8. .
    Sei bravissimo a disegnare ;)
  9. .

    Download Puella Magi Madoka Magica
    Il Film - Parte 1 - The Beginning Story [ITA] FULL HD

    Gekijōban Mahō shōjo Madoka Magica - Zenpen - Hajimari no monogatari [ITA] FULL HD



    wrP2Df0


    Titolo Originale: Gekijōban Mahō shōjo Madoka Magica - Zenpen: Hajimari no monogatari
    Autore: Shaft
    Durata: 130 minuti
    Genere: Maho Shojo, Fantasy, Horror, Drammatico, Psicologico




    Trama: Esistono creature extraterrestri dotate del potere di esaudire un desiderio espresso da una adolescente prescelta. In caso la giovane decida di accettare la proposta, il prezzo da pagare è diventare una maga, che dovrà combattere per il resto della vita le streghe, responsabili delle morti violente e dei suicidi che funestano il mondo.
    Madoka Kaname e Sayaka Miki, amiche e compagne di classe delle scuole medie, incontrano una di queste creature di nome Kyubey che con l'aiuto della maga Mami Tomoe offre loro la possibilità di realizzare un desiderio e diventare maghe. Un'altra maga, Homura Akemi, tenta però in tutti i modi di dissuadere Madoka dallo stipulare il contratto con Kyubey. Madoka scoprirà molto presto che essere una maga è molto più complesso di quanto sembri e chi lo diventa è condannata ad una vita senza speranza.


    Download 1: Puella Magi Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia


    Download 2: Puella Magi Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia


    Password: MadokaMagicaForum

    Streaming: Puella Magi Madoka Magica - Parte 1 - L'inizio della storia




    Puella Magi Madoka Magica primo film - Puella Magi Madoka Magica primo film download ITA - Puella Magi Madoka Magica primo film streaming ITA - Puella Magi Madoka Magica primo film Download Megaupload ITA - Puella Magi Madoka Magica primo film Download Filesonic ITA - Puella Magi Madoka Magica Download primo film Fileserve ITA - Puella Magi Madoka Magica Download primo film Mediafire ITA - Puella Magi Madoka Magica The Beginning Story Download HD ITA - Puella Magi Madoka Magica The Beginning Story SUB ITA - Puella Magi Madoka Magica film 1 download ITA - Puella Magi Madoka Magica download film 1 l'inizio della storia - Puella Magi Madoka Magica film 1 streaming ITA - Puella Magi Madoka Magica trama primo film - Puella Magi Madoka Magica Wiki - Puella Magi Madoka Magica Lista Episodi - Puella Magi Madoka Magica Titolo Episodi - Puella Magi Madoka Magica Youtube HD - Puella Magi Madoka Magica Streaming Youtube

  10. .
    Bellissimi!
    Lo chibi è troppo puccio!*--*
  11. .
    Giusto per riempire un po' il forum con qualcosa di mio e renderlo ancor più infestato di materiale magico, vi propongo una storia che ho scritto circa un anno fa. Solitamente non mi piacciono le fan fiction per il fatto che sono, purtroppo, estremamente monopolizzate allo shipping e che tendo per lo più a scrivere materiale "mio", quindi originale, nella speranza di pubblicare. Tuttavia Madoka ti offre così tanti spunti che tenerli rilegati all'interno dei pensieri rappresenterebbe un crimine verso l'opera stessa.
    Avevo due storie da proporre, questa dove è ricaduta la mia scelta e che si intitola Sunflower ed un'altra attualmente in stesura che si intitola "Forse nella realtà; certamente nell'incubo"; il motivo per cui non ho voluto mettere quest'ultima è che secondo me ha dei contenuti discutibili i quali sarebbe meglio non venissero letti da chiunque ed anche perché è molto più lunga. Sunflower invece è composta da 13 capitoli per un totale di 62 pagine di documento e quindi circa 120 in formato libro ed è molto più in stile Madoka Magica; in essa infatti non appare nessun tipo di aggiunta o mia invenzione personale e segue per filo e per segno le regole dell'opera.
    Ovviamente non mi aspetto che chi passi si impegni a leggere questo lungo delirio, perciò posterò un solo capitolo per adesso, se poi qualcuno vorrà sapere il seguito, basterà che lo scriva qui e continuerò ad inserire periodicamente i pezzi mancanti.

    Trama:
    Misaki Nagai è una ragazza di sedici anni che vive una condizione di vita da emarginata a causa di un suo difetto fisico che gli impedisce di camminare correttamente e della sua goffaggine in ambito sociale. Non desidera nulla nonostante viva in una famiglia disastrata e la sua vita sociale e gli studi vadano a rotoli, cose se dentro di lei non ci fosse un'anima bisognosa d'attenzioni e bramosa di piacere. L'unica cosa che sembra smuoverla da questo suo stato di ameba è l'odio smisurato che prova nei confronti dei felini, al punto tale da aggredire fisicamente tutto ciò che li riguarda.
    La storia avviene in una dimensione dove Homura e Madoka hanno perso prematuramente le loro compagne e si ritrovano da sole a lottare contro le streghe. Homura cela alla compagnia il fatto d'essere tornata indietro nel tempo per l'ennesima volta solo per proteggerla e cerca di lavorare ad un rimedio per affrontare la notte di Valpurga, ignorando il fatto che sta per avvenire qualcosa di nuovo e terrificante.



    IMG_03082014_202114_zpsc12d78c3



    Dal diario di Noriko, professoressa delle scuole medie.



    Quello che voglio riportare su questa pagina di diario non è altro che un mio vano tentativo di sfogarmi su quanto è accaduto.
    Sono passati anni da quando ho scritto su questa carta, affidandomi ad essa come se nessun altro fosse in grado di capirmi. Purtroppo, solo adesso che mi rendo conto quanto assurde siano le cose che sto per raccontare, riesco nuovamente a comprendere come possa sentirsi un adolescente confusa ed isolata. Ricordo appieno le sensazioni di disorientamento e l'incapacità di dare una vera e propria identità a se stessi; ma soprattutto ricordo il disperato bisogno d'affetto che contraddistingue quelle persone che, ironicamente, vedi sempre sole, rintanate nell'ultimo banco dell'aula, ad invidiare il prossimo e la sua capacità di aggregarsi.
    Però non è da qui, dalla scuola media, che tutto è iniziato.
    Conoscerete la piccola Misaki Nagai immagino. Ovviamente... Tutti conoscono Misaki Nagai. Eppure, prima che tutto iniziasse, lei era solo l'anonima figlia della grande rock star Daiki Nagai. Ed era proprio in quel periodo, quando ancora Misaki altro non era se non una spensierata bambina di cinque anni, che io la conobbi.
    In quel periodo non ero ancora una professoressa ed usavo scrivere molto più spesso sulle pagine di questo diario. Come molte, potevo identificarmi come la solita ragazzina che aveva perso completamente la testa per quel giovane virile che si esibiva cantando, in televisione e sui palchi di tutto il Giappone, indossando sempre quelle eccentriche camice troppo strette per il suo fisico muscoloso e ben definito.
    Quelli avrei potuto definirli dei tempi davvero spensierati e se avessi saputo cosa stava per accadere, allora me li sarei sicuramente goduti di più.
    Mi trovavo al bar con le mie amiche, ma non ero lì per caso, no affatto. Sapevamo che il nostro idolo, Daiki Nagai, si sarebbe presentato in quell'esatto luogo!
    Quanto ero eccitata se ci ripenso, probabilmente solo il trauma successivo è in grado di superare quell'eccitazione che solo un'adolescente può avere nei confronti del proprio idolo.
    Quando arrivò, tentammo di non sembrare troppo sfacciate tempestandolo di attenzioni, ma alla fine la nostra resistenza venne meno e ci ritrovammo a circondarlo, a chiedergli autografi ed a fare tutto quello che tutti farebbero di fronte alla persona che stimano sotto ogni punto di vista.
    Se solo avessi avuto la coscienza che ho adesso, magari allora mi sarei resa conto che quell'uomo altro non era se non una viscida sanguisuga affamata, affetto da una forma di egocentrismo spaventosa; un egocentrismo che ricadde inevitabilmente sulla piccola figura che in pochi, oltre a me, avevano notato.
    La piccola Misaki si trovava col suo papà e continuava a guardarsi intorno spaesata, facendo dondolare le ciocche dei suoi splendidi e lisci capelli gialli come i petali dei girasoli. Nessuno si degnava di dedicarle un briciolo di attenzione e, anche se lei sembrava abituata ad essere assalita da orde di persone quando era in giro con il suo papà, si ritrovò presto a fare tutto quello che fanno i bambini per intrattenersi: interessarsi alla prima cosa estranea alle proprie conoscenze.
    I suoi occhietti grigi caddero sulla porta d'ingresso del bar, poi la sua vocetta si fece strada nelle mie orecchie...
    Ricordarla adesso mi crea, in qualche modo, una forma di angoscia e di terrore difficile da spiegare.

    "Papà! Micio!"

    Furono le parole che Misaki pronunciò quel giorno, tirando la mano del papà che, ritenendo troppo importante essere al centro dell'attenzione, non solo la ignorò, ma addirittura si liberò di lei mollando la presa, quasi come volesse spingerla a togliersi di torno.

    Lei non era importante, la sua fama sì...

    Misaki allora prese alla lettera la reazione di suo padre e si diresse verso l'uscita.

    "Micio!"

    Squittì ancora con la sua vocetta.
    Uscì dal bar.
    Fu allora che in me, qualcosa si risvegliò. Forse perché, avendo due sorelle più piccole, sono sempre stata terrificata dal fatto che potessero farsi male, non ne sono certa. Fatto sta che fui l'unica ad accorgersi, in quel momento, che una bambina lasciata indisturbata poteva farsi davvero molto male.
    Riuscii ad ignorare il mio desiderio di toccare, di parlare, con quello che adesso penso sia uno degli esseri più ributtanti del pianeta e mi precipitai verso la porta.
    La spalancai.
    Però era già troppo tardi.
    Non ricordo esattamente se sono stata in grado di urlare prima di sentirle ancora una volta pronunciare "micio!", ma sono certa che il mio urlo sarebbe comunque stato sopraffatto dalla frenata emessa dall'auto che si era ritrovata la piccola Misaki in mezzo alla strada, ad una distanza che rendeva impossibile qualsiasi manovra per evitare l'impatto.
    Mi tremano le mani a descrivere cosa vidi, quindi non mi spingerò nei dettagli, visto che probabilmente sarete tutti in grado di dedurre cosa accadde da quel momento in poi. Però... Con ancor più terrore riesco a scrivere qui, su questo diario abbandonato da anni, cosa non vidi.
    Dentro il bar e al di là della strada... non c'era nessun gatto.




    Io sono una figlia di convenienza.



    Molto spesso si crede che la vita sia una sorta di miracolo. Che tutto ciò che accade sia in qualche modo parte di un disegno a noi incomprensibile, ma che, lentamente, nel corso degli anni prende forma, sino a farci rendere conto che tutto ha avuto un senso sin dall'inizio.
    Gli imprevisti e le coincidenze ci fanno apprezzare la vita. Quando le cose accadono rimaniamo sempre sorpresi e la nostra opinione viene influenzata dalla bellezza o dalla brutalità degli avvenimenti esterni. Alla fine, siamo solo argilla nelle mani di un oscuro modellatore e, indipendentemente dal risultato, attendiamo di trasformarci in un capolavoro. Tuttavia non sta a noi decidere chi sia l'artista che tenga tra le sue onniscienti mani i risultati della nostra vita.
    Per quanto riguardava l'esistenza di Misaki Nagai, se glie lo avreste chiesto, probabilmente vi avrebbe risposto che le mani che la modellavano appartenevano senza dubbio ad un autore di Best Seller drammatici, noto per essere in grado di far peggiorare le cose di pagina in pagina, senza mai abbellire con un briciolo di ottimismo neanche la punteggiatura.
    Lei era la ragazza in fondo all'aula.
    Lei era quella che non riusciva a socializzare.
    Lei era la testarda che si ostinava a non fare i compiti a casa.
    Quella sempre con la testa tra le nuvole.
    Soprattutto però, lei era una figlia di convenienza.
    Probabilmente vi aspettereste che la pargola di una famosa rock star sia in grado di vivere in discesa tutte le difficoltose tappe dell'esistenza. Forse pensate che chi nasce in una famiglia di rilevanza in qualsiasi campo, allora si ritrovi di conseguenza la strada spianata su tutti i fronti. Al contrario, per Misaki non era affatto così. Lei era ignorante, zoppa, distratta, non particolarmente bella, incapace e soprattutto “di convenienza”.
    Cosa voleva dire però di convenienza?
    Misaki lo aveva sentito per la prima volta da suo padre, mentre parlava con il suo menager al telefono. Però solo con il tempo era riuscita ad intendere il significato, soprattutto però grazie all'aiuto del suo secondo nome; infatti, letto per intero, lei rispondeva al nominativo di Misaki “Sunflower” Nagai. Quando nacque, i suoi genitori si trovavano in vacanza in un posto particolarmente noto per gli splendidi campi di girasole. Ora magari, vi aspettereste che quel nomignolo le fosse stato dato dalla madre in una sorta di atto d'amore, ma non è affatto così, perché lei era “di convenienza”.
    “Sunflower” era stato infatti il nome che i media le diedero per far gioire tutti i fan di suo padre, la rock star Daiki Nagai, in un articolo che i suoi genitori conservavano solo per ricordare lo spicco di fama che ottennero grazie a quella tattica offerta dal menager di Daiki.
    Insomma, Misaki non era nata dall'amore, né dall'errore di un profilattico difettoso e neppure dal semplice piacere sessuale umano. Lei era nata per fare soldi e così era stato, fino a che non ebbe quell'incidente a cinque anni. Allora la sua esistenza era divenuta motivo di degrado per la sua famiglia, perché i titoli riguardanti un padre che non bada a sua figlia per vantarsi di se stesso, non erano andati giù a nessuno.
    I medici avevano ripetuto fino allo sfinimento che era stata fortunata, che sarebbe potuta morire invece che ritrovarsi con un ginocchio mal funzionante che serviva a farle dare continuamente dell'handicappata. L'idea di Misaki però era che quella non era stata affatto fortuna, ma malasorte. Avrebbe in un certo senso preferito morire, piuttosto che ritrovarsi a vivere una vita come la sua; isolata da tutto e tutti, con dei genitori che l'accusavano costantemente di essere la causa delle loro disgrazie. In fin dei conti li comprendeva, alla fine anche il loro matrimonio era stato “di convenienza”; lui godeva della fama e lei dei risultati che essa portava, un piano perfetto, peccato che non avessero calcolato quel gatto che gironzolava nei pressi del bar dove Misaki era stata investita. Lui l'aveva attratta fuori dal bar, poi aveva superato la strada e... Quella macchina le era venuta addosso. Inutile quindi aggiungere che per i gatti, Misaki, altro non provava se non un forte rancore.
    Una volta terminate le lezioni, Misaki si alzava sempre per ultima; così evitava di incappare in qualche contatto umano, perché solitamente quelli rivolti a lei erano sempre intrisi di scherno, e soprattutto non rischiava di cadere in mezzo alla folla di studenti per colpa del suo ginocchio malandato. L'attesa era spesso snervante, specie perché vedeva tutte quelle persone allontanarsi; loro erano sempre insieme, aggregate, avevano legato dal primo giorno, mentre lei no. Lei era la stupida storpia dell'angolo. Soprattutto però, detestava rimanere lì immobile perché la professoressa Noriko Lemoine ne approfittava per avvicinarsi a lei e parlarle.
    Come se potesse capirla.
    Come se potesse aiutarla.
    « E' tutto apposto Nagai? »
    Le chiese dolcemente, come faceva tutte le volte alla fine dell'ultima ora.
    La professoressa Lemoine aveva discendenze francesi, ma era nata in Giappone e lì si era dedicata all'insegnamento. Era brava a farlo ed a farsi rispettare dai suoi alunni; probabilmente anche perché il suo aspetto, con i lunghi capelli neri raccolti, gli occhi scuri e gli occhiali spessi, dava l'idea di essere il tipo di persona da non far arrabbiare.
    « Ho visto che hai lasciato il compito in bianco anche stavolta... Non vorrei dover parlare con i tuoi genitori, preferirei che fossi tu a dirmi se sto sbagliando io, oppure se qualcosa ti impedisce di impegnarti. »
    Misaki avrebbe avuto mille modi per rispondere a quelle richieste.
    Se la professoressa avesse chiamato i suoi genitori, loro non si sarebbero presentati o magari, se snervati dalla cosa, si sarebbero accaniti con lei. Se avesse invece dovuto dirle cosa le impediva di impegnarsi, allora sarebbe stato anche peggio.
    Così, come tutte le volte, Misaki si limitò a dire la stessa cosa.
    « Mi dispiace, cercherò di impegnarmi di più. »
    Detto ciò, si alzò dal banco, si caricò la cartella sulle spalle e si incamminò, zoppicando, verso l'uscita. Poteva sentire gli occhi della professoressa gravare su di lei, intrisi di quella che sembrava una compassione che si poteva avere solo per un cucciolo di cane ferito che ha come unica alternativa di vita la soppressione, ed era proprio così che Misaki si sentiva: come una ferita da abbattere, per porre fine alle sue sofferenze.
    Ritornando a casa, come al solito, venne investita da quelle scomode e tremende sensazioni che la invadevano ogni volta. Col tempo, anche quel desiderio di lasciare la scuola e rintanarsi nella propria camera, comune a tutti gli studenti, se ne era lentamente andato. In fin dei conti a lei cosa cambiava se si trovava in classe o in camera sua? Rimaneva sola, senza nessuno che l'ascoltasse e faceva male, dannatamente male.
    Persino la strada che percorreva a piedi stava divenendo sempre più sfiancante e non a causa della sua menomazione fisica, ma per colpa dell'insensatezza per cui doveva farla. Spesso si chiedeva che, se si fosse semplicemente seduta contro il muro, in attesa dell'inizio della scuola il giorno successivo, non sarebbe cambiato nulla, avrebbe solo dormito più scomoda.
    A sorprenderla però, quel giorno, mentre camminava stanca ed annoiata, fu l'arrivo di un piccolo batuffolo di pelo nero. Un gatto che fece capolino dall'angolo della strada e la salutava con un dolce miagolio.
    Misaki rimase paralizzata per un secondo, quel tanto che gli bastò dal tornare alla realtà, poi con molta fatica di piegò sulle ginocchia ed allungò una mano in modo che il gatto si avvicinasse.
    L'innocente creatura allungò il collo, poi si avvicinò facendo le fusa e sperando che quella gentile estranea possedesse del cibo da donargli.
    Misaki si fece annusare la mano, poi lasciò che il piccolo batuffolo si strusciasse contro i suoi piedi, allora si alzò di nuovo. Fissò il gatto che adesso la salutava con dolci versetti e poi digrignò i denti.
    Era stata tutta colpa di un gatto se adesso lei non viveva in una favola che, per quanto potesse essere falsa quanto una recita, le avrebbe garantito di vivere una vita priva di tutto quel dolore.
    Tutta colpa di uno stupido gatto.
    Erano creature inutili.
    Dovevano morire tutti.
    Misaki caricò con tutta la sua forza un calcio, sostenendosi a fatica sulla gamba malandata, poi la rilasciò tutta sul povero gatto che tutto si aspettava tranne una reazione così violenta nei suoi confronti.
    Il ginocchio zoppo non resse però a quello sforzo e, mentre nelle orecchie di Misaki l'urlo di dolore dell'animale che veniva scagliato lontano si trasformava nello stesso indimenticabile suono dell'auto che frenava nel tentativo di non investirla, tutto il suo corpo cadeva rovinosamente a terra.
    Le ginocchia si sbucciarono a contatto con il marciapiede ed iniziarono subito a bruciare, mentre le lacrime si fecero largo, oscurando i morti occhi grigi.
    Misaki fissò il gatto rialzarsi debolmente e notò che zoppicava.
    Gli stava bene. Adesso era come lei: uno storpio! E gli storpi avevano vita difficile! Specie se erano gatti randagi! Loro dipendevano dalla loro agilità per catturare le prede, adesso sarebbe morto di fame.
    Quella debole forma di vendetta però non bastava a riempire il vuoto dentro il cuore di Misaki che, incapace di trattenersi oltre, scoppiò in un pianto disperato, tenendosi le mani attorno al corpo, in un vano istinto di proteggersi dal mondo esterno.
  12. .
    Io la penso così:
    Allora, se notate bene l'unicorno e la sirena sono messi in "posizione di attacco" (soprattutto l'unicorno). Tralasciando tutto il resto, credo che oltre a rappresentarle, riesca a far vedere il combattimento tra loro due (un fatto già accaduto in precedenza). Infatti faranno lo stesso quando Kyoko e Madoka combatteranno Oktavia. Quindi, questa scena fa capire che cosa accadrà a Kyoko e Sayaka. Se notate di nuovo (osservate bene XD), l'unicorno oltre ad avere una posizione di attacco, sembra che sia...afflitto (?) O magari debole perché non riesce a competere con la sirena. E allora con gli ultimi sforzi ricorre ai metodi forti.

    Spero abbiate capito^^" beh questa era la mia supposizione(?)
  13. .
    Ed ecco, finalmente finita... Homucifer!
  14. .
    Ed ecco che finalmente riesco a postare Lily! Fanart di un personaggio di una storia di Kyo. Vudù - Storia di una bambola! Spero vi possa piacere.



    Finirò pure Homucifer, state tranquilli. >_<
  15. .
    CITAZIONE (K y o ~ @ 29/7/2014, 11:05) 
    Avrei abbondato in tette a Sayaka u.u ma per il resto è carino u.u

    Ma lo sai che sei molto perv? Si ne sono sicura questo è kyo al computer u.u -----> :computer perv:

    Comunque ringrazio tutti. Arigatou goizmasu! X''D
57 replies since 27/5/2013
.
Top
Top