Ho preso la mia decisione.

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    La playa VIACCHIU!

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    Natsumi è sempre stata una persona molto silenziosa e anche piuttosto matura per la sua età. Ha svariate passioni che coltiva sin da quando era bambina: adora leggere libri di ogni genere, è un'autodidatta di danza classica e le piace tantissimo disegnare. Ma la sua vera, grande passione sono le stelle, così lontane, imponenti e brillanti.
    A causa del suo carattere poco estroverso verso gli altri, Nastumi ha sempre faticato a legare rapporti d'amicizia con i suoi coetanei... o almeno fino a quando, verso la metà della scuola elementare, non ha incontrato Mana Kato. Questa bambina era davvero diversa dalla piccola Natsumi: era solare, disponibile, intrepida, e dalla vivacità contagiosa che, a quanto pare, riuscì a catturare l'attenzione della nostra protagonista. Natsumi, infatti, legò subito con lei... e questo legame non fece che rafforzarsi, giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno... finchè, in una piovosa giornata di metà ottobre dell'ultimo anno di scuole medie, Mana non fu vittima di uno spietato serial killer che, senza alcuna ragione apparente, uccise brutalmente la ragazzina con un colpo di fucile alla nuca e la fece a pezzi con una katana.
    Da allora un vuoto incolmabile si fece spazio nel cuore di Natsumi, che fu costretta a trasferirsi da sola nella vicina città di Anjo per volere dei suoi genitori, intimoriti da quell'uomo



    ----



    Mi sveglio di colpo, frastornata e mi siedo sul letto. Sono ancora le sei del mattino, ma non riesco più a prendere sonno.
    Prendo un libro dallo scaffale, scendo in cucina e preparo la colazione.
    Mentre verso qualche goccia di latte caldo nel thè, ripenso a quell'incubo, ormai ricorrente da parecchio tempo.
    "Avresti dovuto salvarla, Natsumi! avresti dovuto salvare Mana!"
    Quelle ultime, terribili parole continuano a risuonarmi nella mente.
    Cerco di non pensarci mentre inizio a sfogliare il libro e consumare la mia colazione.
    [...]
    Verso le sette e mezza esco di casa e mi dirigo verso la stazione per andare a scuola. Immersa nei miei pensieri, per sbaglio, urto un ragazzo con la mia stessa uniforme "Ehm, scusami"

    Edited by Natsumi† - 24/8/2016, 22:52
     
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    In risposta alle tue scuse, il ragazzo si volta verso di te e dice: "Va bene, ma sta' più attenta." e rivolge poi la sua attenzione al taccuino che teneva in mano, visibilmente consumato e persino rigonfio sulla copertina. Tu noti che nel cartellone alle sue spalle è stato annunciato un ritardo del treno di 6 minuti. "Strano, questo treno non ha mai tardato di un minuto.", pensi. Arrivato il treno, di un bianco lucido, cominciano già le salite affrettate. Al ragazzo di prima cade quasi il taccuino, ma riesce a non mollare la presa,permettendoti così di vedere meglio il rigonfiamento, che sembrava quasi un cerchio perfetto. Fai appena in tempo ad aggrapparti a un palo che le porte si chiudono. Un volta giunti nella stazione di arrivo, sei una delle prime persone a scendere. Mentre cammini, il ragazzo ti supera in tutta fretta, nonostante manchino ben 17 minuti all'inizio delle lezioni anche con il ritardo del treno. Neanche un minuto dopo, si ferma e comincia a camminare tranquillamente. Dopo una serie di svolte così tortuose da far invidia a Creta, arrivi finalmente a scuola, un imponente edificio in stile vittoriano. Sali al secondo piano e lo studente entra nella classe di fronte alla tua. Tu oltrepassi la porta della tua, saluti Haru, una compagna di classe piuttosto simpatica e chiacchierate del più e del meno fino all’arrivo della professoressa Litjens, di arte. Dopo la sequela dei soliti “presente”, la professoressa riprende la lezione sul Borromini, per poi parlare di Annibale Carracci fino alla fine dell’ora. Segue poi la lezione di scienze. Durante la ricreazione, tu esci in giardino per respirare un po’ di aria fresca. In un angolo noti il ragazzo del taccuino, che parla piuttosto animosamente con qualcuno. Fai per tornare dentro quando lui ti nota, dice qualcosa alla ragazza che era con lui, la quale si allontana, mentre lui si dirige verso di te.

    Pensavo questo fosse un buon punto per ripassarti il timone. Lo rendiamo un Puer Magi 'sto tipo? Se sì, ho già lasciato le opzioni aperte nel brano. Se no, è solo un vecchio taccuino. Non richiede tante spiegazioni.
     
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