Il rocchetto in Rebellion - spiegazione psicologica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Don't forget. Always, somewhere, someone is figthing for you. As long as you remember her. You are not alone

    Group
    Member
    Posts
    495
    Punti Magia
    +54
    Location
    Remnant

    Status
    8AE87Q7

    Nello scritto “Al di là del principio di piacere”Sigmund Freud descrive il comportamento di suo nipote Ernst durante una fase di gioco. Questo bambino, all’età di 18 mesi, aveva tra i suoi giochi preferiti un rocchetto – un piccolo telaio di legno dove avvolgere fili di tessuto – che lanciava oltre la sponda del suo letto, facendolo scomparire; successivamente, tirandolo a sé, il rocchetto ricompariva, accompagnato da espressioni di appagamento e felicità da parte del bambino.

    Secondo il medico austriaco, il gioco veniva ripetuto con grande frequenza a causa della funzione che svolgeva per il bambino. Questa funzione viene associata alla coazione a ripetere. Con questa formulazione Freud intende la tendenza inconsapevole a riproporre, tramite gesti e azioni quotidiane, una sorta di schema, script o modello presente nel mondo interno del bambino, che in passato avrebbe generato una sofferenza. Una sofferenza di cui talvolta non si ha più memoria, troppo disturbante, spaventosa e impossibile da accettare, in alcuni casi.

    Come si collega la coazione a ripetere nel nostro caso, il gioco del rocchetto? A questo punto è necessaria una precisazione: durante il lancio del rocchetto, il bambino emetteva il fonema “o-o-o”, ripetendolo. Poi richiamava il rocchetto e, una volta ricomparso, lo salutava con un allegro “a-a-a”. Sia Freud che la madre del bambino collegarono, dopo qualche tempo, la pronuncia di queste vocali alle parole “fort” e “da”, tradotte dal tedesco in “via” e “qui”.

    Se ricordate bene, quelle sono le esatte parole pronunciate più di una volta dalle Clara Dolls.

    L’interpretazione fornita da Freud è che attraverso questo gioco il bambino sia riuscito ad accedere a una rappresentazione simbolica della relazione con la madre. La sorella di Freud era infatti solita lasciare il bambino alle cure di altre persone per qualche ora, durante le quali si assentava per svolgere le normali attività quotidiane.

    La ripetizione del lancio e del recupero era infatti una simulazione dell’abbandono della madre – “via” – e del suo ritorno – “qui” -, con la conseguente ripetizione della sofferenza della perdita, ma anche del piacere del ricongiungimento.

    Come è facilmente intuibile, il bambino rappresenta Homura, con la sua solitudine e il senso di abbandono, la madre è Madoka, con il suo continuo abbandonare Humura, e il rocchetto è la volontà di quest'ultima a non voler lasciare andare.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Diabetico

    Group
    Member
    Posts
    402
    Punti Magia
    +132
    Location
    La playa VECIO!

    Status
    Non ho letto praticamente nulla di Freud ma leggere queste chicche fa sempre piacere. Grazie di averlo condiviso!
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Traduttori
    Posts
    807
    Punti Magia
    +78

    Status
    Davvero interessante. Comunque non ho mai fatto caso ai cerchi rossi con le lancette nella gif che hai messo, che a questo punto secondo quanto hai detto dovrebbero essere le ore che passano tra l'abbandono e il ritorno.
     
    .
2 replies since 16/1/2021, 05:15   83 views
  Share  
.
Top
Top